Camminare nel selvatico. Per una transizione verso un paesaggio coevolutivo
DOI:
https://doi.org/10.19229/2464-9309/13112023Parole chiave:
selvaggio, paesaggio, biodiversità, co-evoluzione, vegetazioneAbstract
Il contributo prova a spostare l’approccio e le possibili posture del progetto architettonico e paesaggistico verso un’interpretazione di transizione ecologica fondata sulla dimensione del ‘selvatico’, ovvero sulla possibilità che la trasformazione dei luoghi ad opera dell’uomo contempli forme di vita altre e delle più diverse, ambiti di prossimità in cui le attività umane cedono il passo a terze e quarte nature, che sviluppino in modo autonomo, dinamico e vitale i propri habitat. Pensare a un ‘paesaggio del selvatico’, in tale riflessione, significa ripensare al rapporto tra habitat umano e naturale che si sviluppa su molti piani, non riducibili e semplificabili nell’incombente fenomeno del ‘rewilding’, che vanno dalla possibilità di dare forma agli spazi di natura, di creare nuove forme di spazi di condivisione tra uomo e viventi sino all’ideazione di architetture minime necessarie a stimolare pratiche umane antiche, come quella del camminare, che siano in grado di sviluppare nuove ecologie.
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Ricevuto: 23/03/2023; Revisionato: 25/04/2023; Accettato: 08/05/2023
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