Diy-City e internet of things. Un’ipotesi di ricerca intorno alla progettazione urbana interattiva
DOI:
https://doi.org/10.19229/2464-9309/1042021Parole chiave:
internet of things, città intelligenti, partecipazione, progetto urbano, cittadinanza digitaleAbstract
In una sua rinnovata lettura, anche critica, l’idea della cosiddetta ‘smart city’ può servire a prefigurare un cambio di paradigma nella progettazione urbana: da quella contrapposizione apparentemente irrisolvibile tra processi top-down e bottom-up che hanno segnato i dibattiti sul progetto partecipato nell’ultimo quarto del XX secolo, ci si potrà muovere verso l’idea di una collaborazione tra cittadini, imprese e Istituzioni che sia allo stesso tempo top-down e bottom-up. Lo strumentario offerto dalle tecnologie digitali può infatti promettere un orizzonte di ‘co-making’, inteso come progetto urbano interattivo, in grado certo di affinare la produzione dello spazio della città, ma anche di esprimere il suo valore sociale e simbolico e infine di ideare e progettare scenari urbani innovativi in modo più partecipativo. Per fare questo, l’ipotesi di ricerca illustrata prefigura una sorta di macchina di Turing della progettazione urbana, in grado di trasformare dati (volontariamente e involontariamente forniti dalla cittadinanza) in azioni tese a disegnare lo spazio della città.
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