Sulla rivista

AGATHÓN è una Rivista Scientifica Internazionale di Architettura, Arte e Design di tipo Open Access (presente nell'elenco ANVUR delle riviste di classe A e indicizzata su SCOPUS), uno strumento di informazione e di formazione critica semestrale che si propone di contribuire alla crescita e alla diffusione della conoscenza delle tematiche dell'Area 08 e dell'Area 10; la Rivista intende pertanto costituire un luogo scientifico ove gli Autori, che abbiano svolto ricerche originali in materia di urbanistica, architettura, ingegneria, arte e design, possano trovare un’opportunità per diffondere i propri contributi. Ciascun numero della Rivista accoglie lavori di ricerca su di un tema specifico, lavori non pubblicati, né proposti per la pubblicazione ad altro editore.
I contributi, selezionati e valutati attraverso un double-blind peer review process, saranno pubblicati in lingua italiana e inglese, così da poter essere collocati nel più vasto contesto di ricerca internazionale. Principi fondanti della Rivista sono l’originalità/innovatività, la rilevanza dell’argomento trattato per l’avanzamento della conoscenza, la conoscenza e la capacità di utilizzo della letteratura, il rigore metodologico e la chiarezza espositiva, l’impatto nella comunità scientifica, ma anche l’agevole accessibilità e l’ampia diffusione degli articoli; inoltre la Rivista è aperta a ricerche speculative, empiriche e di natura descrittiva relative a fenomenologie che presentino caratteri di novità, almeno per taluni aspetti significativi. AGATHÓN è inserita dall’ANVUR nell’Elenco delle Riviste Scientifiche | Area 08 – Architettura e Ingegneria e Area 10 – Scienza delle Antichità, filologiche-letterarie e storico-artistiche, e ha avviato le procedure di verifica interna per avanzare prossima richiesta di inserimento nell’elenco delle “Riviste di Classe A". 

LE SEZIONI DELLA RIVISTA | Gli articoli pubblicati sono inseriti in una delle seguenti sezioni:
"Focus" (a invito per Autori di chiara fama e/o esperti nella materia)
"Architettura" (progettazione architettonica e d’interni, urbanistica, paesaggio, ingegneria, tecnologia, storia, recupero, restauro, allestimento e museografia, rappresentazione)
"Arte" (moderna e contemporanea)
"Design" (per l’industria, l’artigianato e la comunicazione)
e sono classificati come "Essays & Viewpoint", "Research & Experimentation", "Review Articles" o "Dialogues".

AGATHÓN pubblica, sia in formato elettronico che a stampa, due numeri per anno, a Giugno e a Dicembre. Il primo numero è stato pubblicato nel Giugno 2017 e da allora i numeri programmati sono stati prodotti con regolarità.

Per incoraggiare la pubblicazione di contributi di Autori con affiliazione a Università ed Enti di Ricerca in Paesi classificati dalla Banca Mondiale come low-income and lower-middle income economies, AGATHÓN seleziona un massimo di due Autori a cui pubblicare gratuitamente il contributofatto salvo l’esito positivo del double-blind peer review process.

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Ultimo numero

V. 15 (2024): INNOVABILITY | Transizione Energetica
AGATHON vol 15_2024_innovability_energy transition

Il volume 15 di AGATHÓN segue i precedenti su Innovability©® | Transizione Digitale e Innovability©® | Transizione Ecologica, consapevoli della sua incalzante attualità, ma anche del portato che la proposta di una triplice chiave di interpretazione suggerisce. Abbiamo chiarito il significato del termine ‘innovability’©®, prima in uso nell’ambito delle scienze economiche e sociali, al quale si attribuisce una rinnovata forza propulsiva per un nuovo paradigma di sviluppo che esprime una delle sfide più cruciali del nostro tempo e la necessità di una ‘solidale’ convergenza tra le due istanze inderogabili della ‘innovazione’ e della ‘sostenibilità’, come se fossero opposte e contrastanti: al di là del termine impiegato, in un momento storico caratterizzato da emergenze ambientali, sociali ed economiche, l’Umanità promuove una sua prerogativa, l’uso delle ‘cose’ che la natura ci mette a disposizione per farne altro dalla loro primaria funzione (innovazione), consapevole che quelle risorse non sono inesauribili (sostenibilità). In questo contesto, che deve guardare sempre avanti, occorre progettare le nostre migliori azioni politiche e di sistema per promuovere la necessità di innovare usando bene e in modo consapevole le risorse del Pianeta.

Gli obiettivi della neutralità climatica entro il 2050 e della riduzione delle emissioni di CO2 del 55% (rispetto al livello del 1990) entro il 2030 (European Commission, 2019, 2021) pongono all’Unione Europea, e ancor più al resto del mondo, una serie di questioni complesse tra cui un sensibile aumento della produzione di energia ‘pulita’ da fonti alternative e rinnovabili, la riduzione della povertà energetica, una maggiore sicurezza delle forniture energetiche e una drastica riduzione della dipendenza dalle importazioni di energia; parallelamente si mira a favorire una crescita economica moderna disaccoppiata dall’uso di risorse non rinnovabili, la creazione di nuovi posti di lavoro e a generare benefici per l’ambiente e la salute, obiettivi questi con inevitabili implicazioni culturali, politiche, economiche, produttive, tecnologiche e sociali da affrontare sia all’interno dei propri confini sia in ambito di politica estera. La transizione energetica è quindi complessa e difficile da attuare perché coinvolge ‘tutto’ ed è necessaria ‘ovunque’ ma anche perché a livello globale il consumo di energia primaria è in costante aumento da almeno mezzo secolo.

Il quadro teorico e sperimentale presentato nel volume 15 di AGATHÓN dimostra come le transizioni energetica, ecologica e digitale possano contribuire sinergicamente al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e neutralità climatica. I contributi pubblicati in forma di saggi e ricerche appaiono coerenti con il 2022 Strategic Foresight Report (European Commission, 2022) basato sulla relazione del JRC dal titolo Towards a Green and Digital Future – Key Requirements for Successful Twin Transitions in the European Union (Muench et alii, 2022) e fondato sui concetti chiave di: a) transizioni ‘gemelle’, come chiave di volta per un futuro sostenibile, equo e competitivo; b) transizione ‘giusta’, per una diffusa accettazione delle soluzioni verdi e digitali al fine di mitigare i consumi e migliorare l’efficienza; c) ‘approccio integrato’ alle sfide, per massimizzare i benefici delle sinergie e gestire meglio i rischi. Dai contributi pubblicati emerge la necessità di un cambio di paradigma che, da un lato, si caratterizzi per un approccio improntato alla ‘sufficienza’ (rispetto a nuova occupazione di suolo e realizzazione di nuove costruzioni) e all’economia circolare (per limitare l’uso di risorse non rinnovabili) capace di sfruttare le potenzialità delle tecnologie per nuovi servizi resi possibili dalla digitalizzazione, dall’altro, si fondi su una nuova consapevolezza degli utenti dei limiti del Pianeta perseguibile attraverso azioni ‘soft’ urgenti, robuste, flessibili e di facile realizzazione in quanto richiedono un minor impegno finanziario. Se comunità energetiche, produzione di energia rinnovabile da idrogeno e filiere produttive possono contribuire alla mitigazione delle emissioni di gas a effetto serra, l’ingente patrimonio immobiliare esistente costituisce un ambito su cui è possibile intervenire con efficacia, anche laddove abbia una valenza storico-culturale, utilizzando strumenti come i gemelli digitali o metodologie di analisi capaci di valutare ex ante gli impatti sull’ecosistema e di prefigurare scenari per città, edifici e processi produttivi volti a uno sviluppo sostenibile e compatibile con gli obiettivi improcrastinabili fissati per il 2030 e il 2050. Queste sono alcune delle strategie, dei percorsi, delle misure e delle azioni che è possibile mettere in campo sfruttando la disponibilità delle ingenti risorse finanziarie stanziate dai governi per le transizioni, stimolando la sensibilità degli amministratori locali, valorizzando le abilità e le competenze trasversali di tecnici e operatori del settore, ma anche e soprattutto facendo leva sulla consapevolezza degli utenti rispetto ai rischi derivanti dai cambiamenti climatici affinché si attivi una loro risposta ‘comportamentale’ sui consumi di energia e di risorse naturali non rinnovabili.

Pubblicato: 30-06-2024

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