AGATHÓN
International Journal
of Architecture, Art and Design
ISSN (online) 2532-683X
ISSN (print) 2464-9309
Avvisi
La Direzione Scientifica è lieta di comunicare a tutta la Comunità Accademica e Scientifica che AGATHON è stata indicizzata su SCOPUS a partire dal 2023 e inserita nell’elenco ANVUR delle Riviste di Classe A per l’area 08 (settori 08C1, 08D1, 08E1 e 08E2) e nell’elenco ANVUR delle Riviste di Scientifiche per l’area 08 (settori 08C1, 08D1, 08E1, 08E2 e 08F1) a partire dal gennaio 2017. Per il raggiungimento del prestigioso traguardo si ringraziano i componenti del Comitato Scientifico e del Comitato Editoriale, gli Autori che hanno pubblicato i loro saggi e loro ricerche, i Referee per la rigorosa attività di revisione e tutto lo Staff di redazione, segreteria e produzione per la professionalità e il lavoro quotidiano.
pubblicato il 07-06-2023
NetScientificJournals.com è online e gratuito
NetScientificJournals.com è il nuovo portale delle riviste scientifiche, una biblioteca virtuale con un’ampia raccolta (costantemente aggiornata) di riviste che pubblicano saggi, ricerche e sperimentazioni su Architettura, Ingegneria Civile, Design, Energy Systems, Storia dell’Architettura, Rappresentazione, Restauro, Tecnologia, e Urbanistica.
NetScientificJournals.com è un nuovo e innovativo smart tool utile per
– Comitati Editoriali ed Editori interessati a promuovere le proprie riviste, le calls e i convegni a una vasta Comunità scientifica;
– Studiosi e Ricercatori che vogliono trovare informazioni utili su specifici temi e riviste o convegni su cui pubblicare i risultati delle proprie ricerche, sperimentazioni e saggi, pianificando e gestendo al meglio le varie scadenze editoriali attraverso l’attivazione e la pianificazione di alerts.
pubblicato il 07-09-2022
La nuova Collana Editoriale "PROJECT | Essays and Researches" è online
La Collana è open access, pertanto DEMETRA Ce.Ri.Med. (Promoter) e Palermo University Press (Editore) invitano gli Utenti a consultare e/o scaricare gratuitamente i volumi pubblicati.
vol. 1) Sposito, C. and Violano, A. (2018), Technological Design – The innovation in the method, Palermo University Press, Palermo. [Online] Available for free at: https://unipapress.com/book/technological-design/
vol. 2) De Giovanni, G. and Scalisi, F. (eds) (2019), Pro-Innovation – Process Production Product, Palermo University Press, Palermo. [Online] Available for free at: https://unipapress.com/book/pro-innovation/
vol. 3) Tucci, F. and Sposito, C. (eds) (2020), Resilience between Mitigation and Adaptation, Palermo University Press, Palermo. [Online] Available for free at: https://unipapress.com/book/resilience-ao-between-mitigation-and-adaptation/
vol. 4) Scalisi, F. (ed.) (2020), From Mega to Nano – The Complexity of a Multiscalar Project, Palermo University Press, Palermo. [Online] Available for free at: https://unipapress.com/book/from-mega-to-nano/
vol. 5) Sposito, C. (ed.) (2021), Possible and Preferable Scenarios of a Sustainable Future, Palermo University Press, Palermo. [Online] Available for free at: unipapress.com/book/possible-and-preferable-scenarios-of-a-sustainable-future/
pubblicato il 27-02-2021
vol. 6 Scalisi, F. (ed.) (2021), A new life for Landscape, Architecture and Design, Palermo University Press, Palermo. [Online] Available for free at: https://unipapress.com/book/a-new-life/
pubblicato il 07-09-2022
vol. 7 Scalisi, F., Sposito, C. and De Giovanni, G. (eds) (2022), On Sustainable Built Environment – Between Connections and Greenery, Palermo University Press, Palermo. [Online] Available for free at: https://unipapress.com/book/on-sustainable-built-environment-beetwwn-connections-and-greenery/
pubblicato il 30-09-2022
info per sottoporre una pubblicazione | direzione.project.er.series@gmail.com
In riferimento all’articolo “Progetto ambientale ed esperienze multisensoriali. Spazio integrato per attività di simulazione” pubblicato su Agathon 07 | 2020, gli autori (Prof. Mario Bisson, Prof. Stefania Palmieri, Dr. Alessandro Ianniello del Politecnico di Milano) precisano quanto segue.
Lo spazio multisensoriale immersivo, installato a Novara presso l’Università del Piemonte Orientale (UPO), era stato studiato e realizzato dalla società Logos Centro Studi Srl, e da essa denominato e-REAL®. Fra le caratteristiche innovative del suddetto spazio rientra l’uso integrato di pareti capacitive, sensori di prossimità e proiettori a raggio ultracorto, il tutto combinato secondo un layout progettato da Logos e funzionante con software della stessa Logos che a loro volta riflettono uno specifico modello andragogico e psico-pedagogico. Dello stesso tipo è lo spazio multisensoriale immersivo installato da Logos presso il Politecnico di Milano nel laboratorio EDME.
posted 2021-03-23
THE GREAT VORTEX EXODUS | AI DREAMS IN THE GREAT PACIFIC GARBAGE PATCH
A critical investigation crossing Artificial Intelligence & Post-Environmental Design in Architecture curated by Giuseppe Ridolfi.
MAD Murate Art District | Piazza delle Murate, 50122 Firenze
Dal 04.10.24 al 18.10.24
Information: www.mailab.biz/thegreatvortex
pubblicato il 29/09/2024
Call for Papers | scadenza 31 Luglio 2020
Design per connettere – Persone / Patrimoni / Processi
Palermo, 2021 – data da definire
info | http://www.societaitalianadesign.it/?bandi=call-sid2020-2
pubblicato il 01/07/2020
Call for Abstract | scadenza 25 Novembre 2019
Convegno Internazionale | IL PROGETTO NELL'ERA DIGITALE: TECNOLOGIA NATURA CULTURA
Napoli, 1-2 Luglio 2021
info | http://www.sitda.net/naples2020/
pubblicato il 17-11-2019
VIII Forum ProArch | Il progetto di architettura come intersezione di saperi
Napoli, 21-23 Novembre 2019
info | https://progettazionearchitettonica.eu/
pubblicato il 16-11-2019
Convegno Internazionale | ARCHi_Cottura: atelier per lo spazio domestico fra cibo, architettura e design
Castellammare del Golfo (TP) | 18-20 Ottobre 2019
info | http://archicottura.it/
BOOK REVIEWS
Rispoli, Micol (2024), Architecture in crisis – Experiments with more-than-human participation, Cratèra, Napoli.
by Dario Russo
In Architecture in Crisis, Micol Rispoli esplora la crisi sistemica dell’architettura contemporanea, sfidando le basi moderniste e proponendo una visione che supera il design centrato sull’utente, avvicinandosi a un concetto di humanity-centred design, come lo definisce Donald Norman (2023). Quest’opera critica emerge da una profonda insoddisfazione verso un’architettura autoreferenziale e propone di reinventare il concetto di partecipazione per includere attori diversi, umani e non, riconoscendone l’agenzia. Fin dall’inizio, Rispoli spinge il lettore a immaginare un’architettura che si apra al contesto complesso e interdipendente che abitiamo, critica un approccio accademico e professionale spesso distaccato dal reale e offre esempi di pratiche partecipative che sfidano le convenzioni moderniste.
Nel primo capitolo (The Who and How of Participation) Rispoli critica il modello modernista che affida l’architettura esclusivamente agli esperti, lontani dai contesti reali. Analizza un movimento critico nato dagli anni Sessanta che vede l’architettura come strumento di trasformazione sociale, in risposta a crisi climatiche e disuguaglianze. Tra i casi discussi, spicca l’approccio aperto di Giancarlo De Carlo, il quale, con il quartiere Matteotti di Terni, coinvolse i futuri residenti nel processo progettuale, valorizzando il dialogo e respingendo l’imposizione dall’alto. Rispoli avverte poi sui pericoli della partecipazione superficiale e propone un modello che includa le voci emarginate e riconosca l’agenzia degli attori non umani, aprendo un dialogo con l’ambiente che condividiamo.
Nel secondo capitolo (The Way in Which Architects Are Trained) Rispoli indaga come la pedagogia architettonica occidentale abbia costruito la figura dell’architetto come ‘esperto-soggetto’, orientando i futuri professionisti verso un approccio normativo che ignora spesso il contesto storico e sociale. L’autrice analizza il Bauhaus come simbolo di questa tradizione, nato per unire arte e artigianato e sviluppare un design adatto alla produzione di massa, ma trasformato in un modello che ha standardizzato l’estetica e il linguaggio spaziale, riducendo l’architettura a uno schema universale privo di considerazione per le diversità culturali e sociali. Questa eredità, consolidatasi nei manuali di architettura, ha rafforzato un approccio tecnico e distaccato che ancora oggi domina la formazione architettonica, spesso a scapito di modelli più inclusivi.
Il terzo capitolo (The Things of Architecture) introduce il contributo degli Science and Technology Studies (STS) e della Actor-Network Theory (ANT) nella ridefinizione della partecipazione in architettura, includendo attori non umani nel processo progettuale. Gli STS, nati negli anni Settanta per esplorare il potere e il valore politico degli oggetti materiali, e l’ANT ampliano la ‘società’ a reti di elementi umani e non umani, scardinando le tradizionali dicotomie come natura/cultura e umano/non umano. In architettura, questo approccio descrive il design come ‘ingegneria eterogenea’, dove oggetti e pratiche si influenzano reciprocamente. Autori come Isabelle Stengers e María Puig de la Bellacasa sottolineano il valore di una partecipazione etica e inclusiva, invitando a considerare anche attori non umani come parte del processo. Questa visione trasforma la città in un ‘processo ecologico’ in evoluzione, proponendo un design che non solo risolve problemi ma democratizza il sapere tecnico, rendendo gli oggetti progettuali veri ‘attori politici’.
Nel quarto capitolo (Transforming and Re-learning Architecture) Rispoli esamina l’intersezione tra progettazione e relazioni ‘more-than-human’, includendo elementi non umani come natura e materiali atmosferici. Attraverso gli studi di scienza e tecnologia (STS), l’autrice propone un’architettura collaborativa e aperta alla trasformazione, superando la visione tradizionale di costruzione di oggetti statici. Si evidenzia così il bisogno di metodi che considerino processi dinamici e attori eterogenei (umani e non) nella costruzione dell’ambiente. Con esempi come l’Office for Political Innovation e il Controversy Mapping di Albena Yaneva, Rispoli dimostra come il coinvolgimento di attori diversi favorisca ‘assemblaggi’ spaziali sostenibili. La partecipazione e l’adattamento ridefiniscono così l’architettura come un processo di apprendimento continuo, invitando a sperimentazioni multisensoriali e multispecie.
Nel quinto capitolo (Participatory Architectural Design Beyond the ‘Capacity Contract?), Rispoli esplora il potenziale della neurodiversità e delle differenze corporee per trasformare le pratiche di design convenzionali. Attraverso la sua esperienza al Stadtlabor di Berlino e la relazione con Moritz, un individuo neurodivergente, l’autrice ridefinisce il ruolo dell’utente e il concetto di partecipazione architettonica. Il capitolo critica il ‘contratto di capacità’ – che, secondo Simplican, esclude chi non può esprimersi secondo norme comuni – e propone la neurodiversità come risorsa per sfidare tale paradigma. Citando esempi come Deligny, Rispoli suggerisce una ‘ricetta aperta’ che incoraggia un design partecipativo inclusivo, sensibile alla diversità sensoriale e corporea. Le ‘linee guida’ diventano così strumenti flessibili e dinamici, capaci di adattarsi alle esigenze di utenti con sensibilità differenti, evolvendo oltre le rigide norme standard dell’architettura normativa.
Il volume si chiude con un interludio, che sottolinea l’importanza di documentare il processo progettuale come atto di ‘amore reciproco’ e comprensione. Contrariamente al modello tradizionale, in cui il progettista viene visto come l’esperto che impone una visione finale, qui la documentazione diventa un mezzo per condividere incertezze e vulnerabilità, aprendo il processo creativo a una dimensione collettiva. Rispoli racconta il suo tentativo di ‘imparare a essere influenzata’ da Moritz, attraverso un processo auto-pedagogico che mira a comprendere le sue percezioni uniche, arrivando persino a progettare strumenti per arricchire la propria sensibilità spaziale. Questa fase di esplorazione urbana mette in luce i limiti degli strumenti di design tradizionali nel rappresentare esperienze soggettive, proponendo al loro posto linee guida flessibili che favoriscano una progettazione inclusiva e aperta alla diversità dei bisogni umani e non umani.
In un frangente in cui il design si trova a ridefinire il proprio ruolo sociale, Architecture in crisis rappresenta un contributo interessante al dibattito sull’innovazione sociale e sulla capacità del design di rispondere ai bisogni emergenti delle comunità locali. L’approccio humanity-centred design, messo in luce da Rispoli, risponde all’urgenza di un’architettura capace di aprirsi ai temi della diversità, della partecipazione inclusiva e della sostenibilità. Superando il concetto di user-centred design, l’autrice esplora pratiche che danno spazio a esperienze multisensoriali e multiculturali, proponendo un design che non solo si adatta alle differenze, ma che le integra in un processo condiviso di co-progettazione. In un’epoca segnata da crisi ambientali e sociali, questo libro incarna la ricerca di un design capace di coltivare nuove forme di convivenza e resilienza collettiva, sottolineando l’importanza di linee guida flessibili e partecipative, più che di rigidi standard normativi. Architecture in crisis diventa così una risorsa per chi cerca di progettare con e per le comunità, dando voce anche agli attori non umani, e incoraggiando un cambiamento verso un design realmente inclusivo e umano.
pubblicato il 31-12-2024